Potete sostenere l'associazione di giovani giocatori di baseball finanziariamente o come volontari presso C.A.R.T.A. Autismo.
Alcune foto | "... dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" Le storie di alcuni disabili e detenuti, per uno strano gioco del caso, si sono improvvisamente intrecciate nel Progetto Sangemini la cui finalità è il loro inserimento in un comune contesto lavorativo. Ciò è avvenuto in assenza di un disegno preordinato, di un modello sperimentato da applicare, a beneficio di chi ha avuto un destino poco invidiabile in cui la sovrapposizione di sofferenza, disperazione, frustrazione tende ad annullare il decoro umano e provoca devastazioni esistenziali. L’iniziativa di cui tratteremo sta tentando di restituire a queste persone un minimo di dignità. Il progetto è nato dall’esperienza lavorativa di un ragazzo affetto da autismo regressivo, giunto alla maggiore età, e da un detenuto collocato in un azienda agricola di San Gemini. Per una serie di circostanze queste due figure svantaggiate si sono ritrovate fianco a fianco sviluppando affinità e sinergie relazionali sorprendentemente d'aiuto l'uno per l'altro. Il ragazzo autistico ha cominciato ad assaporare la piacevole interazione con il detenuto, affievolendo il proprio isolamento e contenendo le proprie frustrazioni. Il detenuto ha sperimentato quanto sia importante essere un sostegno, un aiuto a chi soffre. Quattro asinelle, presenti in azienda agricola, sono poi diventate le mascotte del progetto e si sono rivelate di estremo aiuto. L’affiatamento che nasceva sul campo tra il disabile e quel detenuto portò alcuni di noi a prenderci cura della sua vicenda. Buttati alle ortiche i pregiudizi che si annidavano nel nostro ben pensare, tra alti e bassi, sconti di pena ed il sostegno di molti (addirittura è arrivata una colletta dall’interno del carcere), è stato poi possibile dare un tetto, dei pasti ed infine un lavoro al detenuto. Era così nata l’idea di poter replicare tale stimolante esperienza anche per altri individui interessati da analoghe condizioni di vita. Eravamo nell’autunno 2012. La Tavola Valdese, entità che si è dimostrata particolarmente attenta a chi vive nel bisogno di aiuto, dietro nostra richiesta e presentazione di un progetto mirato ha fornito un importante sostegno finanziario che ha consentito di creare le basi per generare un bene autentico sia ai disabili sia ai detenuti. In tale progetto sino ad oggi sono ruotati n. 4 disabili e n. 4 detenuti e ci auguriamo che altri possano beneficiare di questa esperienza. Aver conosciuto queste peresone ed avere la percezione di come una mano non umana abbia guidato questo progetto (vista la scarsa esperienza che avevamo in questo campo) ci rallegra profondamente. Essere spettatori del bene che è loro arrivato, da un particolare senso alla nostra esistenza. Rallegramento e senso di esistere che ci auguriamo arrivi in questo istante anche al lettore di questo testo. Il domani non ci appartiene, ma possiamo contribuire a costruirlo. |